giovedì 13 febbraio 2014

E' mancato un grande amico e un grande della magia italiana: FABIAN

F A B I A N 

                                                                  Aldo Colombini


Pensare ad Aldo è pensare ad un’epoca che non c’è più. Quando non c’era ne’ internet ne’ cellulare, dove ci si incontrava o ci si scriveva e dove se volevi un’informazione te la dovevi sudare.

Aldo aveva numerose doti. Innanzitutto era una persona rilassante, nessuna competizione, nessun giudizio... Forse perché era accogliente, di quelli che quando incontrano una persona che non conoscono hanno sempre un inizio di sorriso, di benevolenza, di disponibilità ‘sulla fiducia’.  Perché fondamentalmente era di buon umore, una persona spiritosa, che sono poi i tratti salienti della terra dove è cresciuto. Ma anche perché era curioso e coraggioso. Quanti mollano un lavoro sicuro per fare ‘lo spettacolo’ e vanno a cercarsi il paese più difficile per affermarsi per ricominciare praticamente da zero? Sembra un romanzo dell’ ottocento.  

Persone così soprattutto nell’ambiente nostro della magia (io allargo a spettacolo) ne ho incontrate pochissime.  Di quelle persone che subito pensi : mi piacerebbe averlo come amico.  Io la parola ‘amico’ l’ho sempre spesa con cautela, e purtroppo non posso dire fosse proprio un amico. Lo conoscevo troppo poco.

Eppure oggi sono venuti a trovarmi tutti quei momenti passati con lui, ai raduni del C.M.I. al Crest Hotel dove era di casa, le nottate passate a Genova con un mazzo di carte dopo le sue conferenze, la prima timida lettera che gli ho scritto da studente della manipolazione. Quella rivista Sele-Magic che era per me come un pozzo di meraviglie ! Insomma Aldo, che per me è sempre stato e sarà Fabian, è stato il mio primo incontro con la magia che amavo, quella delle mani e del cervello, dell’ironia e dell’intelligenza, e posso dire senza tentennamenti che mi ha aiutato a crescere.

E ora che non c’è più... ci sarà sempre. Forse anche più di prima.


 Maurizio Cecchini

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